Archivi in Toscana

Il patrimonio, le istituzioni, gli eventi

Dalla famiglia alla città. Gli archivi del patriziato pisano

A cura di Manuel Rossi, dicembre 2014

Introduzione

Frontespizio di un volume dell'archivio Upezzinghi
ASPi, Upezzinghi, 16

Oggetto di questo percorso sono gli archivi delle principali famiglie pisane, con un arco cronologico che va dal XIV al XIX secolo. L'approfondimento mira a tracciare una panoramica sugli archivi attualmente presenti sul territorio a partire dall'istituto di conservazione.

 

«Intanto questo mio scartafaccio starà nel palazzo pubblico tanto che da ciascuno possa essere veduto e letto e considerato. Io prego coloro che hanno scritture che me le voglino mostrare acciocché possa dare l’ultima mano a questa opera, la quale non può apportare se non utile e beneficio a tutti i pisani»

Così Raffaello Roncioni († 1618), il principale erudito pisano d’età moderna, concludeva l’Introduzione al manoscritto delle Memorie di uomini illustri pisani, databile attorno al 1610. Per il Roncioni scrivere la storia dei cittadini illustri equivaleva a illustrare la grandezza delle famiglie pisane e quindi, quasi per definizione, la storia stessa della città. Tuttavia per poterlo fare accanto alle «pubbliche scritture» (non a caso lo “scartafaccio” era lasciato nel Palazzo dei Priori) era indispensabile conoscere anche i documenti familiari che, oggi come allora, non erano sempre di facile accesso.

Per noi, che arriviamo quattro secoli dopo, gli interessi e gli obiettivi di ricerca sono completamente mutati. Resta tuttavia un nodo centrale: per scrivere la storia di una città è spesso necessario ripercorrere anche quella delle sue famiglie. Gli archivi familiari hanno così mantenuto nel corso dei secoli una valenza centrale nella ricerca storiografica, proprio per la loro capacità di svelare non solo un quadro familiare, nel suo vissuto pubblico e privato, ma anche il più ampio reticolato sociale di cui sono intessute le loro storie.

Questo approfondimento vorrebbe così ripercorrere le orme del Roncioni lungo gli archivi privati pisani. Ovviamente in oltre quattro secoli il panorama documentario ci appare completamente stravolto. Ben poche delle famiglie celebrate da Roncioni esistono ancora, meno ancora conservano il proprio archivio; alcuni archivi sono andati dispersi, altri non sono più a Pisa. Tuttavia molte di quelle ‘memorie’, a loro volta largamente incrementate nel corso dei secoli, ci restano ancora. Cercheremo così di ripercorrerle a partire dagli attuali luoghi di conservazione: l’Archivio di Stato, l’Archivio Storico della Diocesi, gli enti di cultura come la Biblioteca Universitaria, il Centro Archivistico della Scuola Normale e quello della Scuola Sant’Anna; ed infine quelle famiglie che ancora conservano un archivio privato.

 

Per citare questo speciale

M. ROSSI, Dalla famiglia alla città. Gli archivi del patriziato pisano, in Percorsi, 1, Portale Archivistico Toscano, dicembre 2014