Archivi in Toscana

Il patrimonio, le istituzioni, gli eventi

Dalla famiglia alla città. Gli archivi del patriziato pisano

A cura di Manuel Rossi, dicembre 2014

La Biblioteca Universitaria, la Scuola Normale Superiore e Sant'Anna

Pianta del palazzo Salviati, Pisa
Scuola Normale Superiore, Archivio Salviati

Biblioteca Universitaria di Pisa

Presso la Biblioteca Universitaria di Pisa sono conservati oltre 1100 manoscritti comprendenti volumi, carteggi e filze acquisite in diversi tempi e attraverso differenti modalità. Questi documenti testimoniano da un lato l'attività dell'Ateneo già a partire dal XV secolo, dall'altro contengono tracce consistenti di biblioteche e archivi privati. Oltre alle numerose cronache cittadine scritte da letterati spesso appartenenti al ceto patrizio vi possiamo rintracciare anche gli archivi di illustri docenti dell'ateneo come quelli dei matematici Alessandro Marchetti (1633 - 1714) e Guido Grandi (1671 - 1742) oppure di intere famiglie arrivate a Pisa grazie all'Università e ad essa legate come i Del Rosso oppure, più significativamente, gli Angeli o De Angelis. La Biblioteca infatti conserva numerosi manoscritti scientifici di Pietro Angeli, detto il Bargeo, noto medico (1517 - 1596) arrivato a Pisa nel 1548 ed acquistati nel 1773, in seguito all’estinzione della famiglia.

Inoltre attraverso importanti acquisti ottocenteschi, la Biblioteca è entrata in possesso di importanti collezioni di scritti per la storia della città e delle sue famiglie. Spicca in tal senso l'acquisto (1913) delle carte Roncioni che, condotto parallelamente a quello dell'archivio, va ad integrarsi perfettamente con la documentazione conservata in Archivio di Stato. Logiche simili, sebbene con effetti molto ridotti per quantità e qualità delle carte, si riscontrano nel caso delle carte Monini - divise tra i due istituti - e Rosselmini Gualandi la cui collezione di autografi è qui conservata mentre le pergamene sono confluite nell’Archivio di Stato.

 

Scuola Normale Superiore - Centro Archivistico

Sono due gli archivi di famiglia legati al territorio pisano conservati presso il Centro Archivistico della Scuola Normale: le carte Salviati e quelle Bertolli Carranza.

Fiorentini per provenienza e tradizione i Salviati ebbero radicatissimi rapporti anche con Pisa, come testimonia il sontuoso palazzo di famiglia acquistato da Alamanno di Jacopo in via San Martino, sede del banco e dimora di famiglia. All'interno dell'archivio è quindi possibile rintracciare numerosa documentazione relativa alle attività economiche e commerciali della famiglia che interessarono largamente anche la città di Pisa ed il suo contado, nonché informazioni relative ad uffici e famiglie locali.

Ben diverso per provenienza e storia l'archivio Bertolli Carranza raccoglie le carte di una di quelle ‘nuove’ famiglie che si fecero largo tra la seconda metà del Settecento e gli inizi dell’Ottocento all’interno del vecchio ceto dirigente, assumendo via via un ruolo ed una capacità economica sempre più centrali. L'archivio è quindi uno strumento fondamentale per indagare le dinamiche economiche e sociali del ceto dirigente all'indomani dell'eclissi di larga parte del vecchio patriziato urbano.

 

Scuola Sant'Anna - Archivio Storico

L’archivio nasce nel 1786 quando il Pio Conservatorio di Sant’Anna viene dotato dei beni espropriati ai soppressi monasteri pisani di S. Martino, S. Giuseppe, S. Elisabetta, oltre che delle proprietà del Monastero di S. Anna.
Il Conservatorio ottenne non solo le proprietà immobiliari ma anche le carte di ciascun monastero le quali, a loro volta, ospitavano anche parte di archivi familiari che andarono così ad aggiungersi a quelle prodotte dal nascituro Conservatorio. All’interno dell’archivio storico della Scuola sono così presenti i fondi Calafati, Dal Poggio e Porto Veneri.

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