Nel 2004 aprì a Pescia una mostra fotografica dal titolo “All’opre femminili intenta. Immagini d’epoca del lavoro delle donne in Valdinievole”, nata da un lungo lavoro sul territorio portato avanti da una molteplicità di soggetti con l’intento di raccogliere e valorizzare fonti per la storia del lavoro e delle donne in Valdinievole, dal padule di Fucecchio alla montagna pesciatina, tra Ottocento e Nocento.
Il fatto che la definizione, la visibilità e il ruolo del lavoro delle donne dipendano strettamente dal loro riconoscimento a livello istituzionale, sociale e soggettivo rende tutt’altro che semplice tematizzare il lavoro delle donne come oggetto di ricerca storica. Numerosi studi hanno messo in evidenza che censimenti e statistiche tendono ad occultare o sottostimare la presenza delle donne nel mercato del lavoro ufficiale: nei censimenti del 1921 e del 1931, ad esempio, il ridimensionamento dell’agricoltura, il preso crescente di settori industriali fortemente maschilizzati come l’industria meccanica, la politica fascista di esaltazione della madre casalinga, si traducono in una contrazione del tasso di attività femminili rispetto alle rilevazioni della fine del secolo precedente, al punto che solo nel censimento del 1971 le percentuali relative all’occupazione femminile tornano ad avvicinarsi ai livelli registrati nel 1881.
Tuttavia, il dire quante donne facevano quali mestieri non sarebbe sufficiente e non basterebbe ad illuminare la complessità dell’intreccio tra appartenenza di genere e lavoro che chiama in causa una molteplicità di altri elementi: la questione dei diritti e della cittadinanza politica e sociale, lo Stato come erogatore di lavoro e di norme, le dimensioni e l’organizzazione delle imprese, le strategie familiari, le competenze scolastiche.