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L'Archivio storico di Unicoop Tirreno

Cooperativa Popolare di Consumo La Proletaria
Statuto Sociale, 1945

Archivio Storico di Unicoop Tirreno

Indirizzo:
Archivio storico, via Liguria, 1 - 58027 Ribolla, Roccastrada (GR)
Uffici, via A. Lampredi, 45 - 57121 Livorno

Telefono e fax:
Ribolla 056524891/2 - 0565252697; Livorno 0586425591

Indirizzo e-mail:
segreteria@memoriecooperative.it
archivio@memoriecooperative.it

Sito web

Questo testo è tratto da L'Archivio storico di Unicoop Tirreno, a cura di A. Ghisaura, M. Gualersi, E. Mannari, in «Quaderni di Archimeetings», n. 31, 2014

Puoi trovare la versione integrale in formato pdf sul sito di ANAI Toscana.

Il 26 febbraio 1945, a Piombino, un gruppo di lavoratori dell’ILVA sottoscrisse l’atto costitutivo della Cooperativa Popolare di Consumo La Proletaria, con lo scopo di reperire e distribuire generi di prima necessità per la popolazione stremata dalla guerra. Se tra il 1945 e il 1954 vennero assorbite piccole cooperative e attività preesistenti nel territorio livornese, gli anni Cinquanta furono difficili, con una crisi di rapporti tra la Cooperativa e le direzioni aziendali delle fabbriche piombinesi, tanto che l’ILVA allontanò La Proletaria dai cancelli della fabbrica. Con gli anni del “miracolo economico” emerse la necessità di nuove prospettive per le cooperative di consumo, contemporaneamente all’affermarsi della grande distribuzione. La vecchia dimensione aziendale degli spacci cooperativi non era più adeguata alle nuove forme organizzative della grande distribuzione, caratterizzata da supermercati con il libero esercizio. La Proletaria dette avvio ad un ulteriore processo di concentrazione, assorbendo una serie di cooperative che versavano in difficoltà economiche, con le quali si estese l’attività alla provincia di Grosseto. Contemporaneamente iniziò un processo di riorganizzazione della rete di vendita: si trattava di passare da spacci di 30-40 metri di superficie di area di vendita a una moderna rete di superette e supermercati. Il grande balzo per porre le basi della costruzione di una cooperativa interprovinciale avvenne il 17 aprile 1971, con l’unione tramite incorporazione delle due più grandi cooperative di consumo della provincia di Livorno, la Cooperativa La Fratellanza di Rosignano Solvay e La Proletaria di Piombino. Nel marzo del 1972 La Proletaria fece un altro passo importante aprendo il primo negozio a Roma. Negli anni Ottanta la Cooperativa attraversò un periodo estremamente positivo dal punto di vista economico e finanziario, con ottimi bilanci e prestito sociale in forte crescita. Nei primi anni Novanta la Cooperativa ritenne necessario promuovere importanti programmi d’investimento, in particolare nell’area campana; col nuovo millennio avvenne un ulteriore cambio di denominazione in Unicoop Tirreno, per sottolineare ancor più il concetto di unione e integrazione tra le varie regioni; la storia Unicoop tuttavia non è stata solo di fusioni, cessioni, acquisizioni, vendite, ma anche di attività sociali, una particolare modalità di azione per rispondere operativamente ai propri scopi statutari. Nei primi anni queste attività consistevano principalmente in gite, viaggi, consegna di premi per pagelle ai figli dei soci, borse di studio, regali ai bambini e ai pensionati; momenti insomma in cui sperimentare in prima persona la dimensione sociale della Cooperativa. Negli anni a seguire la Cooperativa è rimasta fedele a questi principi di socialità, ma dando vita a nuove attività di educazione al consumo, solidarietà, sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e della salute.

L'Archivio storico di Unicoop Tirreno è conservato a Ribolla, frazione di Roccastrada nata come villaggio minerario costruito dalla Montecatini (azienda chimica italiana fondata nel 1888). La cooperazione era vista dagli abitanti come un mezzo per affrancarsi dalla Montecatini: nel 1945 nacque la cooperativa MOC (Minatori Operai Contadini) che nel 1959 si fuse con altre piccole cooperative della zona per dare origine a Coop Unione. La sede di questa cooperativa era nello stesso luogo che era stato a sua volta la sede della Montecatini (la quale abbandonò la città subito dopo la grave tragedia del 4 maggio 1954, in cui un’esplosione provocò la morte di 43 persone). Dopo la fusione con Unicoop Tirreno quest’ultima decise di utilizzare quell’edificio, dal 2008, per collocarvi il proprio archivio storico, notificato una ventina di anni prima dalla Soprintendenza Archivistica.

L’Archivio Storico di Unicoop Tirreno raccoglie archivi diversi, provenienti dalle molte cooperative che in vari momenti e attraverso varie vicissitudini si sono fuse in quella che oggi è Unicoop. La prima sezione comprende la documentazione di tutte le cooperative incorporate da La Proletaria di Piombino. La seconda sezione raccoglie gli organismi consortili di tipo provinciale, con i seguenti soggetti produttori: Consorzio Cooperative di Consumo della Provincia di Livorno, Coop Italia sede secondaria di Vignale Riotorto, Consorzio Coop Consumo Livorno. La terza sezione raccoglie la documentazione della Cooperativa di Consumo La Proletaria di Piombino e si presenta suddivisa in serie aperte. Nella quarta sezione è stata raccolta la documentazione prodotta da Unicoop Tirreno e da tutti quei soggetti istituzionali che sono confluiti in essa in epoca più recente.

Si hanno serie scaturite dalle attività istituzionali: Atti costitutivi e statuti; Modifiche statutarie; Fusioni; Regolamenti e struttura organizzativa; Consiglio di amministrazione: verbali; Consiglio di amministrazione - registrazioni audio; Collegio sindacale: verbali; Assemblea dei soci: verbali; Assemblea dei soci: manifesti; Verbali sezioni soci; Pianificazione; Bilanci di previsione; Bilancio sociale; Relazione e bilancio d’esercizio.
Seguono le serie legate alle attività sociali. Laddove presente, è stato inserito il materiale fotografico. Si identificano poi “complessi speciali” come le Società partecipate, tenute distinte per la particolarità dei soggetti giuridici che lo caratterizzano, raccolte librarie e altri supporti. Una volta trasferito nella nuova sede, il materiale è stato oggetto di descrizione e riordino mediante l’utilizzo del software Arianna3, da cui è scaturito un inventario in formato digitale.

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