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L'Archivio di Carlo Ludovico Ragghianti - Parte I

Carlo Ludovico Ragghianti

Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti
Complesso monumentale di San Micheletto
via San Micheletto 35, 5100 Lucca

orari segreteria
Da lunedì al venerdì 9.00-13.00; 15.00-18.00

orari biblioteca
Da lunedì al venerdì 15.00-18.00
Martedì 9.00-13.00

Sito web

 

Carlo Ludovico Ragghianti (Lucca, 18 marzo 1910 - Firenze, 3 agosto 1987) è stato uno dei massimi storici, critici e teorici dell’arte italiani del Novecento.
Dopo la prima formazione giovanile, nell’ambiente della Scuola Normale e dell’Università di Pisa si dedica alla storia dell’arte sotto la guida di Matteo Marangoni.
La sua tesi di laurea sui Carracci contiene importanti spunti teoretici, tanto da suscitare l’attenzione di Croce, che ne pubblica un estratto sulla rivista «La Critica» (1933). Il suo studio sul Vasari è presentato all’Accademia dei Lincei da Giovanni Gentile.
Nel 1935 Ragghianti fonda – insieme con Ranuccio Bianchi Bandinelli, e grazie all’interessamento di Giovanni Gentile, che lo aveva avuto come allievo e ne ammirava l’ingegno – la rivista «Critica d’Arte», alla cui direzione collaborerà per poco anche Roberto Longhi.
Fervente antifascista fin dai banchi del liceo, a partire dal 1934, diviene, in seguito, uno dei fondatori del Partito d’Azione, del quale redige, nel dicembre del 1941, il primo documento programmatico, i cosiddetti Sette punti, approvati nel luglio del 1942. Nell’agosto del 1944 assume la presidenza del C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) toscano e guida il governo provvisorio che dirige l’insurrezione contro i nazifascisti a Firenze.
Sottosegretario alla Pubblica istruzione – con delega alle Belle arti e allo Spettacolo – nel governo Parri (1945), prende provvedimenti incisivi per la ricostruzione del patrimonio artistico nazionale e avvia importanti interventi. Durante il primo congresso nazionale del Partito d’Azione, nel febbraio del 1946, è con la minoranza che lascia il partito, e segue Parri e La Malfa nel Movimento della democrazia repubblicana. Dopo le elezioni dell’aprile del 1948 prosegue il proprio impegno politico soprattutto in ambito culturale.
Dopo la crisi e lo scioglimento del Partito d’Azione, Ragghianti torna alla vita universitaria ed è nominato professore di ruolo a Pisa, dove succede al suo maestro Matteo Marangoni. Vi insegnerà dal 1948 al 1972.
Con la collaborazione della moglie Licia Collobi e il sostegno di Adriano Olivetti fonda nel 1952 – e dirige fino al 1965 – la rivista di cultura e divulgazione artistica «SeleArte», eccezionale per l’ampiezza di temi e contenuti trattati. Arrivando a oltre cinquantamila copie distribuite in Italia e all’estero, il periodico diventa un punto di riferimento nell’orientare il grande pubblico verso l’interesse per l’arte, suscitando una capillare attenzione per i molteplici fenomeni del mondo figurativo. Negli stessi anni nasce la maggior parte dei suoi 21 critofilm (realizzati tra il 1948 e il 1964), in particolare i diciotto della seleArte cinematografica, nati con il supporto di Olivetti. Con essi Ragghianti fa del mezzo cinematografico un efficace strumento di indagine critica e di divulgazione, cercando di ricostruire e restituire i percorsi visivi e formali delle opere degli artisti trattati.
In seguito alle contestazioni studentesche del 1968 avvia un progressivo distacco dal mondo accademico. Parallelamente fonda l’Università Internazionale dell’Arte (U.I.A.) di Firenze, un’istituzione mirante alla creazione di alte professionalità nel campo dello studio e della tutela dei beni culturali.
Vasta la sua produzione scientifica, che spazia tra riflessioni di filosofia dell’arte, teoria e metodologia e vanta più di cento monografie e duemila articoli pubblicati.

Questa Visita proseguirà nella prossima uscita. Continua a seguire Archivi in Toscana!

Il fondo Archivio Carlo Ludovico Ragghianti, con provvedimento di notifica, è stato dichiarato di pubblico interesse ai sensi degli artt. 10, comma 3, lettera b e 13, comma 1 del D.Lgs. 42/2004. I fondi sono censiti nel SIUSA - Sistema Informativo Unificato delle Soprintendenze Archivistiche nella sezione Personalità dell’Ottocento-Novecento.

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