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19 aprile 2017

Giovanni Pieraccini, la politica e l’arte

Alla Fondazione Ragghianti di Lucca si presenta, in collaborazione con la Fondazione di studi storici “Filippo Turati” di Firenze, il volume “Giovanni Pieraccini, la politica e l’arte”, libro biografico e antologico dedicato a un protagonista della vita politica e culturale dagli anni Quaranta a oggi. Appuntamento alla sala conferenze Vincenzo da Massa Carrara in via San Micheletto 3, mercoledì 19 aprile alle ore 17.30. Ingresso libero.

L’incontro, introdotto dal presidente della Fondazione Ragghianti Giorgio Tori e moderato dal direttore Paolo Bolpagni, vedrà la partecipazione del curatore Maurizio Degl’Innocenti, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Siena e presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati” di Firenze. Interverranno come relatori Roberto Chiarini, già professore ordinario di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano e Luigi Ficacci, soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca e Massa Carrara.

Il libro, edito da Piero Lacaita Editore, ricostruisce con scritti, immagini e documenti le due passioni che il senatore Giovanni Pieraccini ha coltivato insieme alla moglie Vera per tutta la vita: la politica e l’arte. Attraverso il percorso biografico, il volume offre un’inedita lettura delle varie stagioni – politiche e culturali – che Pieraccini ha vissuto da protagonista, prima come parlamentare e ministro, poi alla guida di importanti enti pubblici come Assitalia, o di associazioni e fondazioni culturali e artistiche come Romaeuropa. Ne esce l’immagine di una personalità colta, attenta ai nuovi problemi posti dall’evoluzione della società contemporanea, con un costante impegno per il bene comune, in particolare riguardo alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Due importanti capitoli del libro sono dedicati al rapporto tra Giovanni Pieraccini e Carlo Ludovico Ragghianti, ricostruito anche attraverso documenti e carteggi conservati nell’archivio della Fondazione Ragghianti.

Fonte: Gazzetta di Lucca