La storia delle Regioni a statuto ordinario nasce nel 1970, sebbene questi enti fossero previsti dalla Costituzione fin dal 1948. Nel corso degli anni ‘70 vengono trasferite alle Regioni le funzioni amministrative statali e le relative risorse umane e finanziarie collegate alle materie indicate dall’art. 117 della Costituzione e vengono soppressi gli uffici statali centrali e periferici non più necessari. Il conferimento di funzioni è proseguito negli ani ’90 e si è completato con la modifica introdotta dalla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, ulteriori modifiche sono intervenute anche recentemente. Le Regioni hanno autonomia statutaria, lo statuto regionale determina quindi la forma di governo che la Regione intende attribuirsi e i principi fondamentali del suo funzionamento e della sua organizzazione.
Gli organi essenziali dell'organizzazione regionale sono il Consiglio regionale, organo legislativo, la Giunta, organo esecutivo e il Presidente della Regione, che è anche il Presidente della Giunta. Il Presidente della Regione dal 1999 è eletto a suffragio universale e diretto, fa parte del Consiglio ed entra in carica all’atto della proclamazione, esercita i poteri di rappresentanza della Regione, nomina e revoca i componenti della Giunta e ne dirige la politica.
Storia e funzioni
Il Consiglio regionale è l'organo rappresentativo della collettività regionale, viene eletto mediante suffragio universale e diretto dai cittadini residenti nella regione ed esercita la potestà legislativa. Altre sue fondamentali funzioni solo quella di indirizzo politico e programmatico e quella di controllo dell'operato della Giunta e del Presidente della Regione.
Il Consiglio regionale è composto da tutti i consiglieri regionali eletti che si organizzano in Gruppi politici. Come primo atto, al suo insediamento, il Consiglio elegge il Presidente e l’Ufficio di Presidenza. Il Presidente del Consiglio rappresenta il Consiglio regionale, lo convoca e ne dirige i lavori, ne cura le relazioni con le istituzioni e gli organismi esterni regionali, nazionali e internazionali, coadiuvato dall’Ufficio di Presidenza.
L’Archivio raccoglie tutta la documentazione prodotta dall’attività del Consiglio regionale.
L’archivio
La storia dell’archivio del Consiglio di sviluppa in parallelo a quella della Regione. Dopo le prime elezioni amministrative regionali del 6-7 giugno 1970, e precedentemente all’insediamento del primo Consiglio, fu infatti costituita presso la Provincia di Firenze una Segreteria provvisoria per seguire i primi passi organizzativi, che si dotò subito di un registro di protocollo. Nella prima seduta del Consiglio, il 13 luglio, furono eletti l’Ufficio di Presidenza e il primo Presidente del Consiglio (Elio Gabbuggiani , PCI) e nella seduta successiva, il 28 luglio, furono nominati il primo Presidente della Giunta (Lelio Lagorio, PSI) e i suoi assessori. Tutta l’attività del Consiglio è rappresentata nell’archivio fin da questi primi passi: tra le serie principali ci sono infatti, ancora oggi, i verbali elettorali, i verbali e i resoconti delle sedute consiliari e i verbali dell’Ufficio di Presidenza.
Nell’archivio sono conservati tutti gli atti di prerogativa del Consiglio: le leggi regionali, le proposte di legge al Parlamento e quelle di iniziativa popolare, le petizioni, le delibere consiliari, gli atti di controllo ispettivo (interpellanze ed interrogazioni) e gli atti di indirizzo politico (mozioni, risoluzione ed ordini del giorno) e molte altre tipologie di atti che si sono succedute nel tempo.
Inoltre vi si trovano i fondi delle Commissioni permanenti e speciali. Le prime esercitano sulle materie di competenza regionale (quelle previste dall’art. 117 Costituzione) le funzioni istruttorie e referenti, le funzioni di monitoraggio, valutazione e controllo sugli effetti prodotti dalle politiche regionali e sull’attuazione degli atti consiliari di indirizzo e di programmazione; le Commissioni permanenti possono anche svolgere indagini conoscitive. Il numero e le competenze delle Commissioni permanenti (che restano in carica per tutta la durata della Legislatura) si sono modificate nel tempo; i loro fondi sono costituiti dalla Corrispondenza, dai Verbali, dagli incontri e audizioni, dalle indagini svolte. Ad esempio, nel corso della Prima e Seconda Legislatura (1970-1980) il numero delle Commissioni si assestò su 7, la Terza Commissione, che si occupava di Industria, Commercio, Artigianato, Lavoro, Cave e torbiere, svolse un’indagine conoscitiva sul lavoro a domicilio (1971-1976), nel 1975 effettuò una serie di incontri nel settore del legno, del mobile e dell'arredamento e nel 1977 si occupò della politica energetica, mentre nel 1978 organizzò a Firenze un incontro tra le regioni minerarie sul disegno di legge statale per la politica mineraria.
Il Consiglio può inoltre istituire Commissioni speciali per oggetti e tempi determinati, e Commissioni d’inchiesta su questioni relative a materie di interesse regionale, la cui attività si conclude con la presentazione di una relazione finale che viene svolta in Aula. La prima Commissione speciale a costituirsi fu quella per la stesura dello Statuto regionale, che fu approvato dal Consiglio il 26 novembre 1970 e poi con legge dal Parlamento; la stessa Commissione si occupò anche del primo Regolamento interno dell’Assemblea. Attualmente i fondi delle Commissioni speciali o d’inchiesta sono 61 e contengono tutto il materiale riferito alla loro attività: sono assai interessanti per le materie di cui si sono occupate che vanno dalle questioni ambientali alla politica economica, le carceri, il terrorismo, la sanità, la formazione e il lavoro, i rapporti internazionali.
Sono inoltre presenti fondi di comitati e altri organismi promossi o coordinati dal Consiglio come la Commissione giudicatrice per il Concorso per lo stemma della Regione Toscana (1974-1977) e i Comitati di celebrazione per ricorrenze, ad esempio il Comitato per le celebrazioni del 30° anniversario della Resistenza e della Liberazione (1974-1975).
Presso il Consiglio regionale esistono inoltre organi di tutela e garanzia, alcuni previsti dallo stesso Statuto, che, pur nella loro autonomia, sono collegati in maniera funzionale e gestionale al Consiglio regionale. In archivio si conservano i fondi del Difensore civico (1974-) del CoReRat - Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo (1977-2000) poi CoReCom - Comitato regionale per le comunicazioni (2000-), la Commissione regionale per le Pari opportunità (1988-) e il fondo aggregato della Consulta regionale femminile autonoma (1975-2002), il Consiglio delle Autonomie locali (1998-), l’Autorità per la Partecipazione (2007 -).
A questi si aggiunge il fondo di un’associazione che opera in stretto contatto con il Consiglio, l’AICCRE- Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, Federazione toscana (1986-2010).
Altri fondi e serie riguardano le attività istituzionali e di rappresentanza svolte dal Consiglio, cioè iniziative culturali come mostre, convegni e seminari o eventi particolari, tra i quali si segnalano la Festa della Toscana (attiva dal 2000), Pianeta Galileo (dal 2004) e il Parlamento degli Studenti (dal 2000). Sono naturalmente presenti tutte le serie riguardanti la complessa attività gestionale dell'ente, come la corrispondenza ricevuta e spedita, gli atti interni di organizzazione (deliberazioni e decreti dell’Ufficio di Presidenza, decreti e ordinanze del Presidente del Consiglio, decreti dirigenziali, ecc.) e il materiale dei diversi uffici, alcuni dei quali attivi fin dai primi anni di vita della Regione, come ad esempio l’Ufficio Legislativo e l’Ufficio Stampa.
Nel 2010 è stato fatto un censimento e sono stati acquisiti anche i fondi dei Gruppi consiliari. Si tratta di fondi assimilabili, per il tipo di materiale conservato e per le modalità organizzative, a quelli di sezioni di partito o di movimento politico, ma fortemente correlati con l’attività istituzionale del Consiglio, di cui sono parte integrante. Questi fondi vanno a completare ed arricchire quanto già presente in archivio per ricostruire la storia politica ed istituzionale della Regione dalla sua nascita riflettendo le vicende politiche e sociali del nostro Paese. Purtroppo non è stato possibile recuperare esaustivamente tutti i fondi dei Gruppi operanti dalla nascita della Regione ed anche tra quelli depositati si riscontrano diverse lacune. Questa attività di acquisizione è diventata consuetudine con la IX Legislatura per cui, al momento, i fondi presenti in Archivio sono 28. Tra i più ricchi si segnalano quello del Gruppo DC - Democrazia Cristiana (1970-1995), del Gruppo MSI-DN - Movimento Sociale Italiano poi Gruppo AN - Alleanza Nazionale (1970-2010) e il Gruppo Lista Verdi poi Gruppo Verdi (1985-2010). A questi si aggiungono i 14 fondi dei membri dell’Ufficio di Presidenza che si presentano come un interessante connubio di un archivio istituzionale e archivio di personalità politica.
Nei fondi relativi alle attività di cerimoniale, dell’Ufficio stampa e dei Gruppi si segnala una ricca collezione di manifesti e locandine, fotografie, documenti sonori e audio video; tra il materiale dei Gruppi sono inoltre presenti anche oggetti quali bandiere e materiale di propaganda elettorale.
Infine presso l’archivio del Consiglio è stata depositata una parte del Fondo di Oriana Fallaci dove sono presenti le registrazioni di molte delle sue interviste, raccolte di articoli, bozze ed appunti per alcuni scritti e una piccola parte di corrispondenza. Il fondo attualmente è dotato solo di un elenco di consistenza e sarà oggetto di un futuro intervento di inventariazione e valorizzazione.