La CGdL, o Confederazione generale del lavoro, organizzazione unitaria del movimento operaio su scala nazionale, venne fondata nel 1906. Fu soprattutto dopo le devastazioni prodotte dalla Prima guerra mondiale che si svilupparono lotte politiche e sindacali per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse contadine ed operaie, destinate tuttavia ad essere soffocate con l’avvento del regime fascista. Al termine della Seconda guerra mondiale la Confederazione rinacque con il nome di Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), seppure per la verità essa non avesse mai del tutto cessato l’attività durante il fascismo, lavorando in clandestinità. Nel 1944 le forze sindacali di ispirazione cattolica, repubblicana, socialista e comunista diedero vita, con il patto di Roma, al nuovo sindacato; tale esperienza unitaria tuttavia si esaurì in breve tempo. L’istituzione delle regioni (1970) provocò la riorganizzazione anche delle strutture del sindacato, fino ad allora articolato su base territoriale; furono quindi istituiti dei Comitati regionali.
Per quel che concerne la Toscana, dove dal 1966 operava un Comitato regionale, il Congresso costitutivo, tenutosi nel giugno del 1974, dette vita alla CGIL regionale Toscana, che tre anni dopo fondò il Centro documentazione e Archivio storico all’Impruneta, nei dintorni di Firenze. Tra gli scopi della nuova struttura, oltre alla formazione sindacale, si individuava quello di costituire una struttura integrata di documentazione, archivio e biblioteca, finalizzata alla raccolta e conservazione del materiale prodotto dal sindacato nella regione. Dal 1977 al 1981 la sede del Centro rimase all’Impruneta; dal settembre 1981, si è spostato nell'attuale sede di via Pier Capponi, dove ha accolto sia i materiali documentari provenienti dal deposito dell’Impruneta sia le carte della CGIL regionale non più necessarie all’attività quotidiana. Parallelamente è proseguita l’acquisizione a vario titolo (deposito, comodato, dono ecc.) di archivi storici sindacali.
La sezione dell’Archivio storico, oltre a conservare l’archivio di deposito della CGIL regionale, ha acquisito vari fondi sia di sindacati di categoria, regionali o provinciali, sia delle Camere del Lavoro e di altre strutture CGIL presenti nel territorio toscano. Tra i fondi ricordiamo quello della FIDAC-FISAC (Federazione dipendenti aziende di credito poi Federazione italiana sindacati Assicurazioni Credito, della provincia di Firenze), lo SFI-FILT (Sindacato ferrovieri italiani, poi Federazione italiana lavoratori trasporti), la FILZIAT (Federazione dei lavoratori dell’industria agro-alimentare della provincia di Firenze), la FLM (Federazione lavoratori metalmeccanici della provincia di Firenze), la Camera Confederale del Lavoro di Firenze, la Camera del Lavoro di Pontassieve, il fondo Federterra (composto dalle carte di numerose organizzazioni sindacali e fondamentale per seguire, nella storia toscana della seconda metà del Novecento, il passaggio da una società spiccatamente agricola a una di tipo industriale), la Federazione unitaria CGIL-CISL-UIL, la FIOM (Federazione impiegati operai metallurgici della provincia di Firenze). Tra i fondi di personalità va menzionato quello di Roberto Gattai, esponente storico della Segreteria della CGIL Toscana, costituito dal materiale raccolto nel corso della sua trentennale attività sindacale.
L’attività quotidiana di un sindacato produce sia alcune serie ricorrenti (documentazioni di congressi, convegni, tesseramento, contrattazione integrativa, corrispondenza, amministrazione, ecc.) sia altri tipi di materiale, quale comunicati stampa, materiale informativo vario, testi legislativi, volantini, ecc., riconducibili all’attività di categorie e comparti produttivi operanti in contesti specifici e diversificati. Altra documentazione può riguardare la tutela dei diritti, la parità di trattamento e le pari opportunità, l’assistenza socio-sanitaria e la politica della casa e dei trasporti, ed ancora può riferirsi alle politiche di tutela e di inserimento e ad attività ricreative, sportive, culturali, di beneficenza ecc. Gli archivi di organizzazioni sono spesso lo specchio di un’attività poco strutturata nella ripartizione dei compiti, mutevole nell’assegnazione degli incarichi, con frequenti modifiche organizzative, competenze poco definite e variabili: questo rende molto difficoltoso definire i criteri di intervento. Le operazioni di riordino e inventariazione sono analitiche e modulate sui casi concreti; in ogni caso ciascun fondo viene conservato in maniera integrale, estendendo così il concetto di materiale d’archivio anche a tipologie che strettamente non hanno tali caratteristiche (manifesti, opuscoli, materiale a stampa, volantini, ritagli di periodici, ecc.).
La sezione di documentazione del Centro cura invece la raccolta e la catalogazione del materiale a stampa di argomento sindacale: volumi e opuscoli, registrazioni audio e video, manifesti e locandine, volantini e pieghevoli, tessere, foto. Particolarmente ricca è l’emeroteca.
L’attività dell’Archivio si è anche rivolta al censimento dei fondi archivistici della CGIL esistenti nella regione, effettuando sopralluoghi e stilando degli elenchi di consistenza; contemporaneamente si è cercato di sensibilizzare le varie strutture sindacali ad una opera di salvaguardia e di riordino dei loro fondi archivistici, ancora numerosi nonostante le dispersioni avvenute. L’intento è quello di fare del Centro un punto di riferimento per conoscere quanto le strutture sindacali regionali vanno operando per la valorizzazione dei loro archivi.