Grazie al bando “Firenze Restaura” promosso dalla Fondazione CR Firenze, la Parrocchia di Santa Maria posta nel Castello di Signa (il cui fondo archivistico è in fase di dichiarazione di notevole interesse storico) riceverà un contributo per il restauro di due antifonari risalenti al XV e XVIII secolo.
L’antifonario del XV secolo è un codice pergamenaceo, miniato, attribuito ad un non precisato maestro miniatore fiorentino, che venne acquistato alla fine del 1700 dal giovane sacerdote Gaetano Giannini, chierico presso la Chiesa di San Pier Gattolino a Firenze. Quando poi nel 1802 il Giannini assunse la reggenza della Chiesa del Castello di Signa, egli portò con sé il prezioso volume e dell’acquisto, così come della datazione, ne dà testimonianza con la precisione che contraddistingue le sue memorie conservate presso l’Archivio della Chiesa signese.
Nelle sue memorie, infatti, il Giannini ci parla di “Un libro da coro segnato A con 360 pagine di cartapecora, due coperte di legno, foderato di cuoio, imbullettato d’ottone, con due cigne di cuoio per chiuderlo con le sue estremità d’ottone, bruco d’ottone e segnali di nastro di filaticcio verde, nel quale si contengono tutte le messe cantate sulle note dalla festa del Santo Natale al giorno di Pasqua, tutti i Santi e Madonne ch’accadono in quel tempo, dalla vigilia di S. Andrea apostolo a tutto il dì di S. Agata, tutti i Comuni, Messe Votive e dei Morti, con i Kyrie, Gloria, Sanctis, Agnus Dei. Questo libro fu comprato dal Priore Gaetano Giannini nell’anno 1797 quando era vice-priore della Chiesa di S. Pietro in Gattolino di Firenze, e portato a questa chiesa [di Santa Maria in Castello n.d.r.] il dì 24 febbraio 1802, stimato dai periti Lire 54 Soldi 3 Denari 10”.
Di questo prezioso codice colpiscono infatti le miniature e i capilettera finemente decorati con richiami cromatici e floreali che rimandano a testimoni simili che si ritrovano conservati nelle principali chiese fiorentine. Il codice, tuttavia, presenta integrazioni frutto dei secoli: in particolare, alcune miniature, in precedenza asportate, sono state reintegrate con aggiunte risalenti al Secolo XVIII. Quando il Giannini comprò il Volume, poi, esso venne dotato di un indice cartaceo accluso alla fine del codice redatto dal Priore stesso.
Il secondo Antifonario che sarà oggetto del restauro è invece risalente al XVIII secolo. Si tratta di un codice cartaceo che venne fatto comporre nel 1738 dal Priore della Chiesa di Castello Antonio Alessandro Avvisi. Anche di questo Codice, che si pone in continuità col primo costituendo una parte degli arredi Liturgici della Chiesa, ne dà testimonianza il Priore Giannini, il quale ci parla di un “Libro da Coro segnato B, con 370 pagine di Carta Reale, sue coperte di Legno foderate di cuoio, imbullettate di metallo, con fibbie, e bruco d’ottone, segnali di nastro di filaticcio verde, che contiene le messe per tutte le Solennità e Feste principali dell’Anno con i Comuni, Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei per tutti i diversi riti. Questo Libro fu fatto dal Priore Antonio Alessandro Avvisi nell’Anno 1738”.