Dopo la mostra fiorentina dello scorso anno “Gio Ponti e la Richard-Ginori: una corrispondenza inedita” si sposa a Monza, presso la villa Reale, dove sarà visibile ancora fino al 7 giugno.
Curata da Livia Frescobaldi Malenchini ed Oliva Rucellai, presenta una cinquantina opere, tra le meno note, provenienti dalla collezione di ceramiche del Museo di Doccia ed una selezione di lettere, per la maggior parte inedite, appartenenti all’archivio della Manifattura di Doccia, con schizzi, disegni e indicazioni di fabbricazione.
La collaborazione con la Richard-Ginori è di fatto l’esordio ed il primo grande successo della sua carriera, che lo vede coinvolto non in veste di architetto, ma di direttore artistico. Nel carteggio si parla continuamente di Monza; i relativi appuntamenti scandiscono il lavoro di quegli anni, agendo come formidabile motore di rinnovamento; si opera per conquistare i riconoscimenti della giuria, gli elogi dei critici ed il sempre auspicato risultato commerciale.
Il carteggio fra Gio Ponti, che lavora a Milano, e la Manifattura di Doccia comprende 230 lettere, per un totale di 426 carte. Sebbene non sia completa, insieme ai disegni, ai cataloghi, alle foto d’epoca e ad altri materiali, conservati nell’archivio del Museo Richard-Ginori, “costituisce una testimonianza impareggiabile per lo studio della produzione pontiana di Doccia e più in generale per la conoscenza dell’artista”. Oltre a fornire dati utili per stabilire la cronologia e l’attribuzione delle ceramiche, le epistole presentano un punto di vista ravvicinato sul lavoro dell’architetto e sul suo modo di operare nel contesto industriale e manifatturiero dell’azienda. Molte sono dirette a Luigi Tazzini, suo braccio destro a Doccia in qualità di direttore artistico. Testimoniano il rapporto di estrema fiducia tra i due, un rapporto non solo professionale ma anche di amicizia e di rispetto. Si legge anche di come siano coinvolte altre personalità: gli scultori Libero Andreotti e Italo Griselli, l’architetto Giovanni Muzio, la decoratrice Elena Diana, il pittore di maiolica Vittorio Faggi.
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