Archivi in Toscana

Il patrimonio, le istituzioni, gli eventi

Eventi

07 febbraio 2015

"Guerra e confini". Il giorno del ricordo

Sabato 7 febbraio alle 16 nella sala consiliare del palazzo comunale si celebra il giorno del ricordo con un incontro pubblico di approfondimento al quale partecipano il prof. Valerio Perna dell’Università di Udine, la prof.ssa Rossella Bari dell’unversità di Pisa, l’assessore alla cultura Paola Pellegrini.
Istituita con legge dello stato nel 2004 per non dimenticare l’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia tra il 1943 e il 1954, l’iniziativa fa riferimento alla data del 10 febbraio 1947, quando fu firmata il pace di Parigi che delineava l’assetto dell’Europa post-bellica.
Che cosa stava succedendo in quel momento agli istriani e dalmati di nazionalità italiana? Erano al centro di una contesa di confine tra una parte vincente (la Jugoslavia) e una parte soccombente (l’Italia) che non accettava questo ruolo, addossando le responsabilità della guerra al fascismo e fregiandosi di aver combattuto la lotta per la liberazione. Parigi non fu clemente con gli italiani. Così gli istriani e i dalmati divennero l’emblema della guerra rovinosa, della sconfitta, della pace severa, e come tale portatori di una memoria scomoda, che disturbava il tentativo di rapida normalizzazione del paese. Fu intrapresa allora dall’intera classe politica italiana l’operazione del silenzio per rimuovere la questione delle terre perdute e per minimizzare le responsabilità della guerra. In più, la rottura tra la Jugolsavia di Tito e l’Unione Sovietica di Stalin consigliava prudenza nei confronti del vicino orientale che faceva comodo a tutti. Questa Realpolitick a buon mercato si è andata diluendo nel tempo e ha lasciato spazio al dramma di una popolazione e ai drammi individuali, i più cruenti dei quali sono passati alla storia con il termine di “infoibamento”.
Dagli anni Novanta sono fiorite le opere sul tema e si è consolidata una bibliografia di riferimento. Oggi è il momento di analizzare pacatamente le ragioni e le responsabilità di un silenzio durato mezzo secolo.