I Materiali per una guida agli archivi di famiglie e persone pubblicati nel 2009 individuano nel solo territorio toscano ben 1082 archivi. Essi costituiscono così una delle voci principali nel bilancio del nostro patrimonio documentario. L'interesse che da sempre contraddistingue gli archivi familiari trova la sua ragion d'essere nelle stesse vicende storiche del nostro paese ed in particolar modo della nostra regione. Infatti sono molte le famiglie di antica origine le cui vicende si intrecciano indissolubilmente con la storia dei luoghi in cui vissero.
A partire dagli archivi di famiglia si dispiega così un universo documentario che è al tempo stesso pubblico e privato. Pubblico perché spesso vi sono conservati documenti relativi alle cariche ricoperte ai vari livelli dell'amministrazione o della burocrazia. Privato perché questi archivi tengono traccia della vita e delle relazioni intercorse tra i vari membri della famiglia e da questi verso l'esterno.
A partire proprio dagli archivi di famiglia, scopo del portale SIUSA - Toscana è quello di mettere a disposizione del maggior numero di utenti notizie ed informazioni relative al patrimonio archivistico non statale, pubblico e privato, conservato al di fuori degli archivi di Stato italiani e sul quale la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica esercita la propria attività di tutela. Alcuni degli inventari di importanti archivi nobiliari toscani realizzati negli ultimi anni, così come elenchi di consistenza più sommari compilati nel corso dell'attività di vigilanza sono disponibili nella sezione inventari on line del sito della Soprintendenza.
Esistono inoltre altre realtà che documentano singoli archivi familiari di notevole interesse storico come il materiale delle famiglie Niccolini e Naldini Del Riccio cui è dedicato un autonomo portale promosso dai proprietari.
Un peculiare ramo di studio della storia familiare è quello delle ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone, ma anche alla storia sociale in senso lato. Un primo accesso alle risorse è offerto dal Portale SAN Antenati che nasce per organizzare e rendere disponibile l’enorme patrimonio documentario degli atti di Stato civile e delle fonti di leva militare esistenti negli Archivi di Stato.
La tenuta dei registri di Stato civile, inizialmente introdotta da Napoleone, fu resa obbligatoria e attribuita ai Comuni successivamente all'Unità d'Italia; pertanto è sempre consigliabile iniziare le ricerche dall’archivio del Comune di origine. Inoltre per il periodo 1805 - 1865 è possibile ricorrere al sito Stato civile di Toscana una vera e propria guida, organizzata dall'Archivio di Stato di Firenze, per conoscere ed analizzare la documentazione demografica prodotta durante questo sessantennio.
Per il periodo antecedente all’Unità, le funzioni erano espletate dai parroci, titolari delle scritturazioni e della conservazione dei registri dei battezzati, matrimoni, morti e stati d’anime in modo sistematico e ininterrotto dalla seconda metà del Cinquecento; pertanto, per il periodo antecedente all'Unificazione, è necessario svolgere ricerche negli archivi parrocchiali. In questo ambito sono in corso alcuni progetti per la tutela e la valorizzazione delle registrazioni anagrafico – sacramentali, tra cui si segnalano le banche dati La Memoria dei sacramenti, i registri battesimali dell'Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze, i Battesimi somministrati a Pisa tra il 1457 e il 1557 presenti presso l'Archivio Storico della Diocesi di Pisa.