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Un territorio e la sua storia. Le carte della Comunità di Bagnone

a cura di Monica Armanetti (Rete degli Archivi della provincia di Massa-Carrara), febbraio 2017

La Repubblica fiorentina ed il Principato mediceo

Statuto della Comunità di Terrarossa
1618

La Repubblica fiorentina cominciò ad esercitare un'ingerenza sul territorio dell'attuale Comune di Bagnone a partire dal XV secolo, quando, in seguito alla sottoscrizione di diversi atti di accomandigia da parte dei marchesi Malaspina, la zona passò sotto il controllo fiorentino.

In questo modo venivano mantenute le prerogative dei Malaspina quali feudatari imperiali, anche se di fatto entravano nell'orbita toscana. Nel 1450 i fiorentini inviarono a Castiglione del Terziere un Capitano di giustizia, un giusdicente nominato dal governo centrale il cui compito era quello di amministrare la giustizia sul territorio di sua competenza, istituendo così il Capitanato di Castiglione del Terziere.

Dal punto di vista amministrativo il Capitanato comprendeva la podesteria di Castiglione del Terziere, con i comunelli di Cassolana, Grecciola, Corvarola, Pieve dei SS. Ippolito e Cassiano, Fornoli, la podesteria facente capo a Bagnone con i comunelli di Nezzana, Corlaga, Mochignano, Compione; Collesino, Pastina, Lusana, la podesteria di Codiponte costituita dai comunelli di Codiponte, Cascina, Equi, Aiola, Monzone, Sercognano, Alebbio, Prato, Vinca. Castiglione del Terziere divenne quindi un centro di notevole importanza dal punto di vista politico e giudiziario, visto che proprio lì mantenne la sua dimora il cancelliere comunitativo fino al 1753, anno in cui gli uffici giudiziari e la sede della cancelleria vennero trasferiti a Bagnone.

Al di là di questo accentramento amministrativo le comunità godevano di una certa autonomia gestionale. Ogni comunello aveva un proprio organico di uffici comunitativi, provvedeva ad eleggere un console, dei consiglieri, dei saltari, dei soprastanti, insomma tutte le figure che erano necessarie al buon governo della comunità. La vita di ogni villa era regolata dagli statuti, corpora di norme sottoposti periodicamente a revisioni e integrazioni, le quali per poter divenire esecutive necessitavano dell'approvazione da parte degli organi centrali.

Per quanto riguarda l'Archivio Storico del Comune di Bagnone, si deve osservare che è piuttosto cospicua la produzione documentaria rimasta di questo periodo, purtroppo non sempre in buone condizioni. Sono presenti registri di deliberazioni dei singoli comunelli, libri dei camarlinghi, dazzaioli e estimi, accanto alle carte dei cancelleri e dei giusdicenti in materia giuridica. I dazzaioli si presentano generalmente come registri utilizzati dai camarlinghi in qualità di esattori delle imposte. In ogni dazzaiolo, redatto dal cancelliere, venivano riportati i dati dei contribuenti e l'ammontare della contribuzione prevista.

Per citare questo speciale:

Monica Armanetti, Un territorio e la sua storia. Le carte della Comunità di Bagnone, 19, Portale Archivistico Toscano, febbraio 2017